Nacque a Moraro (Gorizia) nel 1895. Frequentò prima lo Staatgymnasium di Gorizia, all’epoca parte dell’impero austro-ungarico, istituto nel quale l’italiano era lingua straniera, e poi l’Università di Vienna. Le vicende della guerra interruppero i suoi studi. T., diventato cittadino italiano, li proseguì a Pisa, dove si laureò in filosofia teoretica nel 1921 e l’anno seguente conseguì il diploma di magistero presso la Scuola Normale. La sua carriera di insegnante lo vide in servizio nei licei statali di Catania, Tripoli e Venezia. Accanto all’attività di docente coltivò anche quella del ricercatore pubblicando nel 1926 il suo primo volume su Il problema religioso nell’idealismo contemporaneo e nel 1936 una Introduzione alla filosofia. Nel 1938 fu vincitore del premio per la filosofia al Congresso per il progresso delle Scienze con un saggio su Rosmini. Ha in seguito presentato varie comunicazioni a convegni nazionali ed internazionali. In tutti i suoi lavori, T. si dimostra sempre aggiornato sugli sviluppi della più recente filosofia europea, cita numerosi filosofi tedeschi, i cui testi legge in lingua originale, e americana. Il suo pensiero è una forma di idealismo attualistico, come testimonia il suo testo su Filosofia e scienza nell’attualismo del 1955. Dal 1955 al 1958 pubblicò tre volumi dedicati alla filosofia della scienza e ai rapporti tra filosofia e scienza. Filosofia e scienza è il tentativo di comprendere la scienza come un momento dinamico della vita dello spirito, che si sviluppa in arte, scienza e filosofia. All’estetica appartiene l’intuizione pura, alla scienza la conoscenza intellettiva, alla filosofia quella razionale. ... leggi La scienza è ai vertici della conoscenza perché si avvale, come la filosofia, della metodologia, della logica e della gnoseologia. Compito della filosofia della scienza è quello di connettere la filosofia con le scienze determinate e particolari. La Filosofia e scienza nell’attualismo ha molti temi comuni col libro del 1955. Le due pubblicazioni separate hanno però una loro giustificazione: nel volume sull’attualismo T. prepara il terreno per il suo testo sui fondamenti, sottoponendo a critica l’attualismo gentiliano per la sua sistematica sottovalutazione della scienza. I fondamenti della filosofia della scienza è il primo volume con quel titolo in Italia. T. riassume quanto aveva già espresso nell’Introduzione alla filosofia, ovvero la necessità di un principio unico, assoluto, capace di sintetizzare dinamicamente soggetto e oggetto, un principio trascendentale ed immanente, che può addirittura chiamarsi divino a patto che esso rappresenti anche una sintesi degli altri due elementi fondamentali della realtà, che sono l’uomo e la natura, il pensiero e l’essere. La sintesi pensiero-essere rappresenta pertanto il principio della filosofia. Non c’è essere senza pensiero, non c’è essere che non venga pensato. Pensare è l’atto di pensare l’essere. Dopo aver determinato il principio, T. affronta la gnoseologia. Vi sono tre funzioni fondamentali della conoscenza: la sensibilità, l’intelletto e la ragione, ad esse corrispondono tre manifestazioni essenziali della realtà, la natura, l’uomo e l’assoluto. La sensibilità e l’intelletto sono strettamente connessi tra loro e dalla loro sintesi si perviene alla relazione con la ragione. La sensibilità e l’intelletto sono alla base della conoscenza dell’arte e della scienza, la ragione permette invece la conoscenza speculativa. Il filosofo svolse con competenza e onestà la sua professione, avvertendo per tempo la crisi dell’idealismo, non smentendo mai l’impostazione da filosofo teoretico e cercando di aprire uno spiraglio al dialogo fra la filosofia e la scienza. La sua impostazione non è certamente quella di un filosofo della scienza, bensì quella di un cultore della universalità e superiorità della filosofia, che avverte però la potenzialità critica delle novità del mondo della scienza. Dopo i due volumi del 1958, non ci sono tracce della attività scientifica di T. che si spense dieci anni dopo a Mestre, il 22 settembre 1968.
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