Nato a Buia (Udine) il 4 maggio 1887, in una famiglia di modeste origini contadine, nei primi anni del Novecento il giovane U. fu costretto a emigrare in Germania per lavorare presso le fornaci di mattoni, dove molti suoi conterranei avevano già trovato impiego. In quel periodo iniziò a dedicarsi al disegno, ritraendo i suoi compagni di lavoro e le dure condizioni di vita degli emigranti. Rientrato nel suo paese natale nel 1911, prese parte alla I Mostra d’emulazione tenutasi nello stesso anno a Udine. La passione per la pittura lo condusse, pur contro la volontà dei genitori, ad iscriversi all’Accademia di Venezia dove, tra il 1912 e il 1914, seguì le lezioni di Ettore Tito, dal quale mutuò l’interesse affettuoso per il dato di realtà e sviluppò uno stile pittorico aderente al vero. Nel 1914 venne incaricato di decorare la cupola della chiesa di S. Bartolomeo nel nuovo cimitero di Buia, lavoro che portò a termine acquistandosi i favori della critica locale, nonostante alcuni limiti esecutivi dovuti alle difficoltà nel dominare una tecnica a lui poco congeniale come quella dell’affresco. Da lì, nel 1916, inviò all’Esposizione permanente di belle arti di Milano l’opera Notizie di guerra (collezione privata), che ritrae il padre intento alla lettura del giornale nel cortile della casa di Sottocostoia. Nel 1920 partecipò, con una quarantina di opere, alla II Mostra d’arte friulana, mentre l’anno successivo ottenne dal comune di Udine la borsa di studio Marangoni, che gli consentì di recarsi a Roma, dove si affermò grazie alla commissione per la realizzazione di un dipinto raffigurante san Giovanni Berchmans per la chiesa di S. Andrea al Quirinale. ... leggi Il soggiorno romano fu interrotto da frequenti rientri in Friuli per presenziare alle mostre collettive che nei primi anni Venti del Novecento si tenevano in ambito udinese. Tuttavia le sue energie apparivano catalizzate dalla grande mostra antologica che egli inaugurò nella capitale il 2 giugno 1924 presso il foyer del teatro Nazionale, dove espose, accanto a numerosi ritratti, anche diversi dipinti di genere che rappresentavano soggetti ispirati al mondo contadino cui egli apparteneva, rivisitati in chiave realistica, con semplicità e franchezza. In quell’occasione U. presentò al pubblico anche il proprio Autoritratto, disegno a carboncino, che venne acquistato per la romana galleria Corsini, e il quadro dal titolo La potatura (Udine, Galleria d’arte moderna), che ben compendia il suo linguaggio espressivo sostanziato da vivaci impasti cromatici stesi a corpo in una pennellata larga e fluente che definisce saldamente le forme. Tra il 1925 e il 1935 si colloca il periodo più produttivo dell’attività del pittore, che partecipò a numerose esposizioni a livello locale e nazionale. Nel 1925 tenne una sua personale a Udine, mentre nel 1926 e nel 1928 partecipò alle Biennali friulane d’arte; nel corso degli anni Trenta il suo nome si registra tra gli espositori delle mostre organizzate dal Sindacato nazionale delle belle arti anche nell’ambito della provincia friulana. Nel 1935 allestì a palazzo Doria a Roma, con il medaglista friulano Pietro Giampaoli, una grande esposizione nella quale i suoi paesaggi friulani, densi di materia cromatica e costruiti con una pennellata tutta volta a catturare e tradurre visivamente il gioco della luce e dell’ombra su forme e volumi, furono particolarmente apprezzati. Nel secondo dopoguerra la sua attività proseguì con la partecipazione a diverse mostre collettive: nel 1947 intervenne con una Crocifissione alla Mostra d’arte sacra contemporanea di Udine e tra il 1945 e il 1951 presenziò, con le sue opere, alle esposizioni realizzate dall’Accademia buiese degli Accesi. L’attività di U. si spense solo con la morte, che lo colse nella sua casa di Camadusso il 6 novembre 1955, dopo lunga malattia.
ChiudiBibliografia
DAMIANI, Arte del Novecento I, 43-45; Colori del Friuli nella pittura di Enrico Ursella. Catalogo della mostra (Buia), a cura di L. BROS - G.C. MENIS, Pordenone, Comune di Buia/GEAP, 1983; Enrico Ursella voce di un sentimento. Catalogo della mostra (Buia, 18 marzo-2 aprile 2000), a cura di G.C. MENIS - R. CANCI, Buia, Biblioteca comunale, 2000; Enrico Ursella nelle collezioni private. Catalogo della mostra, a cura di M. TESSARO, Buje/Buia, Circul culturâl Laurenzian, 2007.
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