Nacque a Slano, in Dalmazia, il 25 marzo 1851. Trascorse la prima parte della sua vita a Trieste, dove frequentò l’Istituto tecnico e, come lui stesso scrive, «non poté per circostanze di famiglia avviarsi agli studi universitari dedicandosi alla facoltà di scienze naturali, come lo spingeva la sua inclinazione, ma dovette provvedere subito a se stesso ed entrò a diciannove anni a far parte del corpo ferroviario». Frequentò giovanissimo il Museo di storia naturale di Trieste, dove inizialmente si interessò soprattutto di uccelli esotici e di coleotteri. Si trasferì ancora giovane a Udine, dove passò oltre quaranta anni della sua vita, prima come rappresentante e poi come pensionato della Sudbahn, che allora gestiva la linea ferroviaria che collega Trieste con Vienna. Restò nel capoluogo del Friuli fino alla fine della prima guerra mondiale, durante la quale soggiornò per alcuni anni a Bologna. Alla fine del conflitto ritornò a Udine e nel 1919 si stabilì a Palmanova, dove morì settantacinquenne il 26 aprile 1926. V. stesso riporta che, con il suo arrivo a Udine, «dopo il 1883 si dedicò interamente alla raccolta e allo studio degli uccelli del Friuli», che considerò sempre «sua patria adottiva». È stato il maggiore tra gli ornitologi locali e i suoi lavori restano tuttora un punto di riferimento per la conoscenza dell’avifauna del Friuli. Fu in ottimi rapporti con i più importanti naturalisti della regione, tra i quali si ricordano Giulio Andrea Pirona, Bernardo Schiavuzzi, Achille Tellini e Luigi Colussi. ... leggi Collaborò anche con i maggiori ornitologi italiani dell’epoca, tra cui Tommaso Salvadori, Giacinto Martorelli, Enrico H. Giglioli ed Ettore Arrigoni degli Oddi. In particolare con gli ultimi due ebbe scambi di materiali scientifici. In più di quaranta anni di attività riuscì a formare diverse collezioni di uccelli locali e pubblicò circa sessanta lavori, alcuni dei quali rappresentano i fondamenti dell’ornitologia friulana. Tra i primi e più importanti scritti che trattano dell’avifauna locale si ricordano le Note sull’avifauna del Friuli, pubblicate nel 1886, in cui viene compilata una prima lista commentata comprendente 240 specie. Tra gli altri lavori di maggior interesse, vanno menzionate le Escursioni ornitologiche nella provincia del Friuli in dieci parti, pubblicate tra il 1887 e il 1914, riguardanti diverse zone e in particolare la Carnia. L’opera più importante è l’Avifauna Friulana, pubblicata in tre parti (1903, 1905, 1907, le prime due come Fauna Ornitologica Friulana, più le Aggiunte e correzioni del 1912). Si tratta di un lavoro a carattere prevalentemente sistematico, in cui vengono elencate 308 specie segnalate nel territorio dell’allora Provincia del Friuli, numero che sale a 319 considerando quelle notificate in lavori successivi. L’attività scientifica venne largamente documentata da materiali che V. stesso preparava. La prima importante collezione di uccelli locali da lui formata (circa 800 esemplari) andò ad incrementare nel 1896 le raccolte dei vertebrati del Gabinetto di storia naturale presso il R. Istituto tecnico Antonio Zanon di Udine. Molti dei reperti raccolti sia personalmente, durante le numerose escursioni effettuate dalle montagne della Carnia fino alla laguna di Marano, sia mediante la collaborazione di conoscenti e informatori presenti sul territorio friulano, andarono ad arricchire la sua collezione. Non perdeva occasione per effettuare verifiche sulle notizie che riguardavano catture di specie rare e frequentava regolarmente il mercato di Udine, dove esaminava tutti gli uccelli catturati posti in vendita. In tal modo riuscì a procurasi diverse rarità, comprese specie nuove per l’Italia. Purtroppo i 2.200 esemplari che all’epoca della prima guerra mondiale formavano questa importante collezione andarono completamente distrutti durante l’occupazione militare austriaca della città di Udine, dopo la disfatta di Caporetto. In più occasioni V. inviò a Enrico H. Giglioli, che nel 1875 fondò a Firenze la Collezione centrale degli animali vertebrati italiani, reperti molto interessanti, raccolti in Friuli e riguardanti anche specie nuove per l’Italia. Si possono ricordare, ad esempio, una delle prime segnalazioni dell’allocco degli Urali (Strix uralensis), la prima e la terza segnalazione di passera scopaiola asiatica (Prunella montanella), la prima segnalazione di luì boreale (Phylloscopus borealis), oltre ad alcuni reperti attribuiti allora al presunto nuovo taxon Athene chiaradiae, la cosiddetta civetta dagli occhi neri, per la ricerca della quale V. compì diverse escursioni nella zona di Caneva di Sacile. Questi e altri reperti provenienti dal Friuli sono tuttora conservati presso il Museo zoologico universitario La Specola di Firenze. Inoltre, altri reperti raccolti da V. sono ancora oggi presenti in collezioni museali. Si ricordano in particolare circa 130 esemplari, quasi tutti provenienti da località friulane, che fanno parte della collezione Arrigoni degli Oddi conservata presso il Museo civico di zoologia di Roma. A livello locale, solo una piccola parte del ricco materiale raccolto da V. in tanti anni di indagini è oggi conservata nelle collezioni del Museo friulano di storia naturale di Udine: i reperti recuperati sono stati risistemati e catalogati assieme alle altre collezioni storiche presenti. Dall’esame del materiale proveniente dall’ex Istituto tecnico Zanon e da altri istituti scolastici cittadini, 322 reperti sono stati inventariati come raccolti da V.; 145 sono purtroppo senza dati, e solo una minima parte è fornita di cartellino autografo dell’ornitologo friulano. Nel 1931, ricordando la sua scomparsa, sul primo numero della nuova serie della «Rivista italiana di ornitologia», Ettore Arrigoni degli Oddi lo definì «il vero field-ornithologist poeta, il cui tipo manca tanto da noi; amava la vita dei campi ove con instancabile attività e incomparabile competenza, studiava la vita degli uccelli», aggiungendo poi che se «Nessuna regione d’Italia è tanto nota, ornitologicamente parlando, quanto il Friuli; il merito spetta unicamente a lui».
ChiudiBibliografia
G. VALLON, Note sull’avifauna del Friuli, «Boll. Soc. Adr. Sc. Nat. Trieste», 9 (1886), 166-217; ID., Fauna ornitologica friulana, ibid., 21 (1903), 65-187; ID., Fauna ornitologica friulana, ibid., 22 (1905), 1-138; ID., Avifauna friulana, ibid., 23 (1907), 93-232; ID., Aggiunte e correzioni alla Avifauna friulana, ibid., 26 (1912), 121-155.
A. TELLINI, Il Gabinetto di Storia Naturale del R. Istituto tecnico “A. Zanon” in Udine, «Annali R. Istituto tecnico di Udine», 14 (1897), 3-88; L. COLUSSI, Graziano Vallon, «In Alto», 37 (1926), 83-85; E. ARRIGONI DEGLI ODDI, Necrologio, «Riv. ital. Orn.», 1 (1931), 49-60; R. PARODI, Catalogo della collezione ornitologica del Museo Friulano di Storia Naturale, Udine, Comune di Udine, 1987 (Pubblicazioni del Museo friul. storia nat., 31); ID., Graziano Vallon e l’ornitologia friulana, in Atti del VII Convegno Nazionale di Ornitologia, a cura di M. PANDOLFI - U.F. FOSCHI, «Ric. Biol. Selvaggina» (Supplemento), 22 (1995), 31-35; U. F. FOSCHI et al., Catalogo della collezione ornitologica “Arrigoni degli Oddi” del Museo Civico di Zoologia di Roma, ibid., 97 (1996); L. LAPINI - R. PARODI, Lo studio dei vertebrati, in Historia Naturalis, 68-79; G. BENASSO, I cent’anni dell’avifauna friulana di Graziano Vallon, «Il Comune di Treppo Grande», 21 (2007), 12; R. PARODI, Avifauna del Comune di Udine, Udine, Comune di Udine, 2008 (Pubblicazioni del Museo friul. storia nat., 51).
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