VALVASSORI GIOVAN ANDREA DETTO IL GUADAGNINO

VALVASSORI GIOVAN ANDREA DETTO IL GUADAGNINO

editore, tipografo, cartografo

Immagine del soggetto

Marca tipografica di Giovan Andrea Valvassori.

Immagine del soggetto

"Vera descrizione del Friuli..." di Giovan Andrea Valvassori, Venezia 1553, la più antica carta geografica a stampa della regione.

Il V. detto Guadagnino (o Vadagnino) fu attivo a Venezia come libraio, editore, tipografo e incisore in legno. Iniziò la sua attività come xilografo fra il 1510 e il 1515, collaborando spesso per le edizioni di Niccolò Zoppino e firmando i suoi legni con il monogramma «ZAV». Le sue incisioni sono state spesso confuse con quelle di almeno tre artisti suoi contemporanei: Zoan Andrea, di origini mantovane che copiò molte opere del Mantegna; Zoan Andrea ora conosciuto come «l’artista dell’Apocalisse»; e l’incisore che si firmava «I. A.», un illustratore di opere quasi esclusivamente religiose. Nel 1530 il V. risultava iscritto a una fraterna di pittori che contava tra i suoi membri disegnatori, indoratori, scrittori, cartolai, miniatori, tintori, intagliatori; in questa lista viene registrato come «Vadagnin Zuan» Andrea senza specifiche qualifiche. Sempre nello stesso anno apparvero le sue prime edizioni sottoscritte e quasi subito si associò con i fratelli Florio e Luigi. Fra il 1530 e il 1572 furono pubblicate sotto il nome di G.A. V. almeno duecentotrenta stampe, la maggior parte delle quali, ben centottantadue, in volgare. Nel corso della sua attività editoriale il V. utilizzò come marca un cuore sormontato da una croce doppia e le iniziali ZAV e si avvalse soprattutto delle tipografie di Giovanni Griffio il Vecchio e di Giacomo Piccaglia. Dopo il 1572 l’attività passò agli eredi che proseguirono l’opera del V. all’insegna dell’Ippogrifo fino al 1587. L’editore fu anche un abile cartografo: delle sue incisioni geografiche ci rimangono una pianta prospettica di Venezia realizzata dopo il 1517, una veduta di Rodi del 1522, una di Padova (senza data), una carta della Francia del 1536, una rappresentazione del mondo antico (senza data) e una carta dell’Italia (senza data). Egli è anche autore della più antica carta geografica a stampa del Friuli Venezia Giulia, realizzata a Venezia nel 1553; conservata in un unico esemplare di proprietà della Fondazione Scaramangà di Trieste, venne individuata solo nel corso di alcune ricerche svolte nel 1961. In precedenza, si conosceva soltanto una rappresentazione xilografica della regione datata 1557; quest’ultima era stata realizzata dallo stesso V. e segnalata per la prima volta all’inizio del XX secolo da Olinto Marinelli. Il disegno delle due carte è identico, mentre il testo del lungo cartiglio che accompagna l’immagine è stato parzialmente modificato nella versione più recente. La carta del 1553 misura mm 370×525 ed è orientata nel modo consueto con il nord in alto.

Bibliografia

DBF, 830; Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, 34, Roma. Istituto dell’enciclopedia italiana Treccani, 1937, 1055-1056; C. EPHROUSSI, Zoan Andrea et ses homonymes, «Gazette des Beaux-Arts», 5 (1890), 401-415 e 6 (1891), 225-244; R. ALMAGIÀ, La carta d’Italia di G.A. Vavassori, «La Bibliofilia», 16 (1914), 81-88; L. BAGROW, Giovanni Andreas di Vavassore: A Venetian Cartographer of the 16th Century. A Desciptive List of his Maps, Jenkintown, G.H. Beans Library, 1939; G.H. BEANS, Some Notes from the Tall Tree Library: Vavassore and Pagano, «Imago Mundi», 5 (1948), 73; ID., A Note from the Tall Tree Library (Vavassore Maps), «Imago Mundi», 10 (1953), 14; E.T. FALASCHI, Valavassori’s 1553 Illustration of Orlando furioso: The Development of Multi-Narrative Technique in Venice and its Links with Carthography, «La Bibliofilia», 77 (1975), 227-251; L. LAGO - C. ROSSIT, Theatrum Fori Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il secolo XVIII, Trieste, Lint, 1988, 116-119; D. WOODWARD, Cartografia a stampa nell’Italia del Rinascimento. Produttori, distributori e destinatari, a cura di E. CASTI, Milano, Bonnard, 2002, 52.

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