Nacque a Milano nel 1884. Laureato a Pavia nel 1909, divenne allievo del celebre clinico medico Carlo Forlanini e conseguì già nel 1914 la prima libera docenza in patologia medica. Dopo la parentesi della grande guerra, che combatté al fronte, divenne aiuto della clinica medica dell’Università di Firenze conseguendo la docenza. Numerose le sue pubblicazioni: tra le più frequentemente citate, quelle sugli studi sul pneumotorace, metodo iniziato dal Forlanini, e quelle sulla funzionalità cardiaca (prova di Azulay-Varisco). Nel 1922, vinto il concorso per il primariato dell’ospedale civile di Udine, si dedicò anzitutto all’organizzazione ospedaliera, allora alquanto arretrata. Il suo primariato, che durò dal 1922 al 1954, segnò per la città di Udine e per tutto il Friuli un periodo di grande trasformazione e di progresso nella pubblica sanità, con la creazione del padiglione Forlanini per tubercolosi e del nuovo complesso ospedaliero. A lui si devono numerose iniziative di pubblico interesse (istituzione della Lega per la lotta contro i tumori, della Sezione friulana dei donatori di sangue, della Società medica del Friuli, della rivista «Il Friuli Medico», ecc.). Ottenne anche riconoscimenti internazionali (membro del Collegio americano specialisti del torace) e fu insignito della medaglia d’oro al merito della sanità pubblica. Uomo di vasta cultura umanistica, temperamento cordiale e generoso, fu un vero maestro per una schiera di valenti medici. Morì a Udine nel 1971.
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