Nacque a Portogruaro (Venezia) il 3 marzo 1791 da Venanzio e Augusta Marchi. Studiò nel Seminario di Portogruaro, distinguendosi per la passione nello studio e per la sua naturale predisposizione verso le lettere e la filosofia, che faceva presagire una brillante carriera in campo letterario. Rimasto orfano del padre, però, nell’intento di rendersi utile alla famiglia, scelse di studiare giurisprudenza a Padova, laureandosi molto giovane nel 1811. Alla discussione della tesi era presente il prefetto di Padova che, colpito dalla preparazione del giovane V., lo chiamò come suo segretario personale. Iniziò così la carriera nella pubblica amministrazione; mantenne incarichi pubblici anche dopo la fine del Regno d’Italia napoleonico e il passaggio del Veneto sotto l’Austria, prima come referente presso la Congregazione provinciale di Treviso, quindi come relatore in quella di Padova. Nel 1830, a causa di gravi problemi di salute, si ritirò dalla pubblica amministrazione trasferendosi a Portogruaro, dove trovò conforto nella famiglia, alla quale era molto legato. Si sposò lo stesso anno con Silvia Bonis e da allora si dedicò con maggiore impegno ai suoi studi prediletti di letteratura e di filosofia, anche se continuò a prestare consulenze legali sia alle amministrazioni pubbliche sia ai privati. Fu, inoltre, deputato provinciale e rappresentante municipale nella città di Portogruaro. Sempre nel 1830 pubblicò la sua opera più importante: Della callofilia, un trattato di estetica in tre libri che riscosse un notevole successo negli ambienti letterari e che ricevette la menzione onorevole dall’Accademia della Crusca. Nel 1940 fu nominato membro effettivo pensionario dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, del quale nel 1952 divenne segretario rimanendo in carica fino al 1855, quando per motivi di salute fu costretto a rinunciare all’incarico. ... leggi Nello stesso anno la figlia Teresa sposò il naturalista friulano Giulio Andrea Pirona. Nel 1857 pubblicò Saggio di estetica, riprendendo e approfondendo gli argomenti che già aveva trattato ventisette anni prima nella Callofilia. Fu autore di alcune memorie e saggi sull’eloquenza, sull’epigrafia, sulla pubblica beneficenza e sulla poesia popolare; scrisse numerose commemorazioni di membri dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Morì a Portogruaro il 6 febbraio 1872.
ChiudiBibliografia
G. VENANZIO, Della callofilia libri tre, Padova, Tip. della Minerva, 1830; ID., Saggio di estetica, Portogruaro, Tip. Castion, 1857.
F. BONÒ, Nei funerali del dottore Girolamo Venanzio, Udine, Tip. G. Seitz, 1872; G. VELUDO, Commemorazione di Girolamo Venanzio, Venezia, Tip. Grimaldo, 1872; TELLINI, Giulio Andrea Pirona, passim; C. BERTI, Della vita e delle opere del dottore Girolamo Venanzio, «Pagine friulane», 16/9 (1904), 140-142; 16/10 (1904), 175-176.
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