Frate napoletano, musicista «admodum sufficiens», B. V. fu chiamato, per 80 ducati annui, a dirigere la cappella del duomo di Gemona nel 1582, con l’onere di insegnare ai fanciulli il canto nel granaio della chiesa; vi rimase fino alla Pasqua del 1586, quando dovette partire e dall’ottobre seguente fu sostituito da G. Ferretti. Nel 1583-84 per sua iniziativa vennero effettuati diversi acquisti di libri musicali a Venezia e Udine (costituirono la fondazione dell’Archivio musicale del duomo), comprendenti musiche polifoniche di G.M. Asola, G.P. da Palestrina, G. Nasco, I. Sabino, V. Ruffo, P. Isnardo, A. Felician e altri. La notizia di un suo ritorno alla guida della cappella nel 1618 è riportata soltanto dal Baldissera e non è stata ripresa negli studi successivi che concordemente indicano questo ruolo ricoperto da Marsilio Casentini per tutta la prima metà del secolo XVII.
Nessun commento