Nato a Spilamberto (Modena) nel 1662, lo Z. era veneziano di adozione. Nella città lagunare esercitava la professione di speziale dal 1686: nel 1684 era stato aggregato al Magnifico collegio dei farmacisti e due anni dopo potè esercitare in una spezieria a Santa Fosca, all’insegna dell’Ercole d’oro, tuttora esistente. Merita di essere ricordato come uno degli esploratori floristici prelinneani del Friuli e dell’Istria. Infatti erborizzò a lungo «al di qua e al di là del Piave» con il celebre naturalista fiorentino Pietro Antonio Micheli, nel codice erbario del quale, conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia, si trovano precisi riferimenti al Friuli. Il Micheli nel 1722 e nel 1725 compì due viaggi in Friuli e in Istria, percorrendo il territorio da Capodistria a Monte Maggiore, accompagnato dallo Z. Quest’ultimo annotò accuratamente le piante raccolte descrivendole con parafrasi complesse, ma utili a riconoscere le specie. Altrettanto accurata è la descrizione di ben 260 specie rilevate in occasione della prima ascensione al monte Cavallo di Pordenone effettuata nel 1726 in compagnia di Pietro Stefanelli. Delle specie descritte ne illustrò successivamente con cura 179. Le descrizioni minuziose hanno consentito di verificare che la maggior parte delle specie descritte sul Cavallo sono state confermate. L’esattezza di buona parte delle determinazioni è una riprova della sua abilità tassonomica di botanico. La salita dello Z. al monte Cavallo è da ricordare inoltre come la prima ascensione documentata in Friuli e una delle prime nell’arco alpino orientale. ... leggi La cronaca e gli elenchi delle piante raccolte dallo Z. durante le escursioni in Istria sono stati pubblicati col titolo Iter primus, per Istriam, et insulas adiacentes. Le piante osservate e raccolte sono elencate topograficamente (Capo d’Istria, Isola, Pirano, Parenzo, Pola, Umago, Veruda, Monte Maggiore) e raggruppate per ambiente («ad salinam», «in colle», «in locis incultis»). L’elenco è preceduto da una breve lista di Zoophyta e di Lithophyta. Un anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1729, per i postumi di una caduta accadutagli durante l’escursione del 1726 sul monte Cavallo, il figlio Giovanni Giacomo pubblicò a Venezia l’opera Opuscola botanica postuma. Vi vengono menzionate 152 specie classificate secondo la nomenclatura polinomia “bauhiniana” abbreviata. Fra esse vi sono alcuni muschi e alghe. Le tavole illustrative, mancanti nell’Iter primus e negli Opuscola furono riscoperte da P. A. Saccardo, botanico dell’Università di Padova, che le pubblicò all’inizio del secolo XX, apponendo alle tavole il binomio linneano e precisando che le alghe furono studiate e determinate da Giovanni Battista De Toni. Grazie all’interessamento del Saccardo, prefetto dell’Orto botanico, tutti gli erbari dello Z. furono donati all’Università di Padova da Girolamo Dian, appassionato studioso della storia della farmacia veneta, che li aveva avuti da Carlo Zannichelli, pronipote e ultimo erede del botanico. Come speziale lo Z. è noto per aver contribuito a diffondere l’uso terapeutico dell’ippocastano, consigliandolo nell’emicrania e nella terapia delle febbri ricorrenti. Il contributo dello Z. è stato forse il più prezioso per la conoscenza della flora regionale nel periodo prelinneano. In suo onore, in riconoscimento delle sue benemerenze scientifiche in campo botanico, P. A. Micheli diede il nome di Zannichellia ad un genere di piante acquatiche.
ChiudiBibliografia
G.G. ZANNICHELLI, Iter botanicum ad Montem Caballum, in Opuscula postuma a Iohanne Iacopo filio in lucem edita. Venezia, Lovisa, 1730.
F. DU PRE, Elogio storico di G. Girolamo Zannichelli farmacista. Venezia, Pasquali e Curti, 1816; P.A. SACCARDO, Della storia e letteratura della flora veneta, Milano, Valentiner e Mues, 1869; P.A. SACCARDO, Giovanni Girolamo Zannichelli, «Malpighia», 12/12 (1898), 155-157; ID., I codici botanici figurati e gli erbari di Gian Girolamo Zannichelli, Bartolomeo Martini e Giuseppe Agosti esistenti nell’Istituto botanico di Padova, «Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere, arti», 63/2 (1904), 1-122; ID., Un manipolo della flora del Monte Cavallo desunto dalle iconografie inedite di G.G. Zannichelli, «Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere, arti», 66/2 (1907), 625-642; B. BRUNELLI BONETTI, Corrispondenti del Vallisneri. Gian Girolamo Zannichelli, «Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere, arti», 97/2 (1938-39), 15-23, 1-122.
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