Nacque a Sacile l’11 febbraio 1859 da Antonio, che era stato tra i combattenti nella campagna risorgimentale del 1848-49, e Caterina Tomaselli. Compiuti gli studi alla Scuola Normale, nel 1876 ottenne la patente di grado inferiore; da allora, «per ben 47 anni dedicò il suo versatile ingegno, la sua vasta cultura e la sua arte all’educazione dei fanciulli». Oltre ad esercitare l’insegnamento nella scuola elementare, fu fondatrice e anima del Patronato scolastico di Sacile, «che tante benemerenze si acquistò nel campo dell’assistenza degli alunni bisognosi». Diresse inoltre per alcuni anni il Ricreatorio educativo, istituito dallo stesso Patronato scolastico per impegnare i ragazzi durante i mesi estivi «in occupazioni piacevoli e istruttive quali il lavoro manuale, il disegno, le letture, le conversazioni, il canto, i giochi educativi, le passeggiate, ecc.», sottraendoli «nel lungo periodo delle vacanze ai continui pericoli morali e materiali della strada». Anche il Giardino d’infanzia sacilese fu creazione di Z., e venne da lei diretto e amministrato. Autrice di testi scolastici per le elementari, nel 1904 all’Esposizione di Perugia ricevette la medaglia d’argento per il sillabario a metodo fonico Ai bimbi d’Italia, considerato «corrispondente in ogni sua parte alle esigenze della scuola, dell’igiene e della moderna didattica». Insegnante di Tirocinio presso la Regia Scuola Normale di Sacile, nel 1909 collaborò all’istituzione di una Scuola tecnica comunale, dove insegnò per vari anni la lingua francese. Fu insignita di medaglia d’oro dal Ministero (1917), nonché di altri riconoscimenti per i suoi meriti pedagogici. Aveva sposato nel 1880 il poliedrico giornalista e scrittore Bernardo Ciotti (Sacile, 1853-1909), unione che si rivelò burrascosa concludendosi, dopo rotture e riappacificazioni, con una separazione. ... leggi Z. si dilettava inoltre a recitare nella locale compagnia filodrammatica, talvolta calcando le scene del Teatro Sociale insieme al coniuge; le cronache la ricordano «dolce ed amorevolmente appassionata» nelle sue interpretazioni, lungamente applaudite dal pubblico. Collocata a riposo dall’insegnamento nel 1923, si spense nell’ospedale di Sacile il 27 marzo 1931.
ChiudiBibliografia
Opere di C. ZARO: Ai bimbi d’Italia. Sillabario a metodo fonico ad uso delle scuole urbane, Sacile, Società tip. Zilli, s.d.; Ai bimbi d’Italia. Sillabario a metodo fonico per le scuole rurali, Sacile, Società tip. Zilli, s.d.; Sillabario e compimento, Sacile, Società tip. Zilli, s.d. «Giornale di Udine», 6 settembre 1876; «Il Popolo», 28 giugno 1883; «Il Friuli», 7 ottobre 1905; «Il Paese», 19 luglio 1907; «Giornale del Friuli», 29 marzo 1931; Mille protagonisti, 503; C. FATTORELLO, Quando Sacile profumava di vaniglia. Memorie inedite di fine Ottocento (1880-1900), a cura di M. BALLIANA, N. ROMAN, Francenigo di Gaiarine 2013, 110.
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