Nacque a Udine nel 1864. Conclusi gli studi all’Accademia di belle arti di Venezia, si stabilì per un lunghissimo periodo a Budapest, dove eseguì anche commissioni per ritratti e decorazioni di chiese. Nella grafica, Z. si cimentò in tecniche svariate: dalla xilografia all’acquaforte, dalla puntasecca alla litografia. Nitore di disegno, rigore descrittivo, esaltazione dei valori plastici qualificano le sue incisioni. Nel 1915 si trasferì in Russia, poi, dopo la rivoluzione sovietica del 1917, rientrò in Italia con un viaggio avventuroso e si stabilì a Roma, dove morì nel 1935.
Bibliografia
DBF, 874; P. SCARPA, Antonio Zumino, «La Panarie», 2/10 (1925), 212-218; G. COMELLI, Artisti friulani moderni, «Avanti cul brun! Lunari di Titute Lalele pal 1951», 18 (1950), 21-22; S. TRACOGNA, Una firma, «Strenna Majanese. Epifania luminosa», 1968, 12-14; ID., Verso la Romania, «Strenna della famiglia parrocchiale [di Maiano]», 1970, 84-87; DAMIANI, Arte del Novecento I, 53; ROSSITTI, Dizionario, 90; P. TOMMASELLA, La nostalgia della casta bellezza. Victor Asquini architetto e le famiglie di Majano in Romania, Udine, Gaspari (Quaderni di Architettura. Friulani in Romania, I), 2010, 104-107.
Nessun commento